GreenPeace: allarme Plastica

Con il nuovo rapporto denominato “Plastica: emergenza fuori controllo” e diffuso in questi giorni, Greenpeace denuncia come a partire dagli anni Cinquanta la produzione di materie plastiche sia cresciuta senza sosta e, secondo le stime più accreditate, raddoppierà i volumi del 2015 entro il 2030-2035 per triplicarli entro il 2050.  Secondo Greenpeace “il sistema di riciclo, da sempre indicato da aziende e governi come principale soluzione, ha mostrato tutti i suoi limiti: di tutta la plastica prodotta nella storia umana solo il 10 per cento è stato correttamente riciclato, il 14% è stato bruciato mentre il restante 76% è finito in discariche già stracolme o disperso nell’ambiente”.
Greenpeace osserva ancora: “L’enorme produzione di rifiuti di plastica non riciclabili, ha generato inoltre un gigantesco traffico internazionale di rifiuti che coinvolge numerose nazioni del Sud del mondo, non dotate di adeguata impiantistica, diventate le discariche della spazzatura occidentale. Considerando che il 99% della plastica deriva da petrolio e gas fossile, il rapporto svela il suo contributo al cambiamento climatico. Oggi, considerando l’intero ciclo di vita, il settore della plastica sarebbe il quinto/sesto stato per emissioni di gas serra. Se le stime di crescita della produzione dovessero essere confermate, diverrebbe il terzo stato per emissioni entro il 2050! Si tratta dei decenni in cui, secondo l’IPCC, dovremmo invece dimezzare le emissioni antropiche per contenere il riscaldamento globale entro 1,5°C”. La recente risoluzione approvata dalle Nazioni Unite, che dovrebbe portare a un trattato globale legalmente vincolante per gestire i problemi legati all’intero ciclo di vita della plastica, è però un primo passo importante”.